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Montenars (UD), 25 Ottobre 2009
Chiesa di Sant'Elena Imperatrice

Montenars (UD) - Comune montano posto, in massima parte, nella conca valliva formata da un ramo del fiume Ledra (con disposizione sud-ovest nord-est), chiusa a nord dal massiccio del monte Cuarnan (1372 m) e a sud da quello dei monti Faeit e Cjampeón. Il territorio del comune risulta compreso tra i 240 e i 1.372 metri sul livello del mare. Il territorio è diviso in tre principali contrade, in ordine: San Giorgio, Sant'Elena, Santa Maria Maddalena, a loro volta comprensive di numerosi borghi e frazioni. La sede comunale è in Borgo Isola a Sant'Elena. Il significato del toponimo, documentato in passato anche nella forma Montenario, non è certo: affianco alla derivazione da Montanarius, abitante di montagna, comunemente proposta, pare piuttosto vada valorizzata la finale "-ars", presente in altri toponimi (Gon-ars, Beiv-ars, Rutt-ars) e parrebbe stare ad indicare una arimannia longobarda, forse di montagna, contrapposta a quella di Artegna posta in valle. Il territorio comunale fu pesantemente colpito dalle disastrose scosse del terremoto del 1976 il cui epicentro fu nei pressi di quest'area e che causò qui 35 vittime e numerosi danni al patrimonio. Oggi gran parte delle strutture sono state ricostruite e recuperate. «In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, morale ed economico. Splendido esempio di valore civico e d’alto senso del dovere, meritevole dell’ammirazione e della riconoscenza della Nazione tutta.»

 Per altre informazioni su Montenars 
 vedere il servizio del 18 dicembre 2005 >>>



 CAMPANE

Santa Messa a Montenars con gli amici di Bruno
officiata da don Dino Pezzetta

          Questo servizio avrà un carattere particolare, per dare la possibilità a Bruno Rossi (attualmente a San Paolo del Brasile), di essere in qualche modo vicino al gruppo "storico" di amici dell'Abbazia e della ONLUS per Vetren. In questi ultimi anni, anche dopo che don Dino Pezzetta aveva  lasciato la guida spirituale dell'Abbazia di Rosazzo, il  gruppo di amici che negli anni gli si erano stretti attorno, aveva continuato ad incontrarsi per mantenere il forte legame di amicizia e di affetto che si era creato.
          In tutte le molteplici iniziative di volontariato sorte nell'ambito dell'Abbazia, sia nei 10 anni di rettoria di don Dino Pezzetta, che nei più recenti retti da mons. Remo Bigotto, Bruno è stato sempre stato uno dei più attivi e generosi protagonisti. Importante la sua opera di volontariato e collaborazione presso il Centro di Accoglienza Stranieri di Zugliano.
          Essendo sempre stato presente ai numerosi gli incontri del gruppo di amici in varie località del Friuli, l'assenza di Bruno era molto sentita dai pellegrini arrivati dalla pianura nella chiesa di Sant'Elena di Montenars e nemmeno la splendida giornata di sole che illuminava la ridente località friulana riusciva a compensare. Ma per fortuna, all'inizio della Messa don Dino ha pubblicamente diffuso una notizia rimbalzata attraverso l'oceano, che ha sparso gioia ed ottimismo sia tra i fedeli "foresti" che tra gli ignari parrocchiani autoctoni...   A San Paolo del Brasile, Bruno si sposa con Silma l'8 di Novembre!
          La Messa è proseguita con spirito decisamente più gioioso, sensazioni che hanno coinvolto gli amici di Bruno e l'intera comunità parrocchiale, presso la quale don Dino ha iniziato un periodo di collaborazione... 


         
CANTO D'INIZIO E SALUTO DI DON DINO



 ESTRATTO DALL'OMELIA



 CANTO

...conoscendo abbastanza bene don Dino e notando quel sorriso sornione sul suo volto,
avevo capito che stava per parlare di me... infatti...!

 
         
 SALUTI E CANTO FINALE

Massaggio di don Dino per Bruno: Caro Bruno, appena letta la bella notizia, sono andato a vedere le letture bibliche di domenica 8 novembre, giorno delle vostre nozze. E nella prima ti ho ritrovato in Elia accolto, in terra straniera (Elia è l'unico profeta dell'Antico Testamento ad avere svolto la sua attività fuori i confini da Israele), nella famiglia di una vedova, povera ma generosa, che crede alla sua parola e confida anche lei in Dio. "Quella andò e fece come aveva detto Elia, poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l'orcio di olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia" (dal primo libro dei Re 17,10-16). Domani celebrerò a Montenars, nella chiesa di Sant'Elena, l'Eucaristia delle 10, insieme ad una decina di vecchi amici (le coppie Cleri, Fontanini, Peruzzi, Mapelli, Biasutti). E ti ricorderemo con gioia insieme alla tua Silma. Mandi, e che farina ed olio non vi manchino mai, come la fede in quel Dio che cammina sempre a nostro fianco, don Dino


 Foto di gruppo, con tanti auguri per Bruno 
(immagine a risoluzione di stampa)


In questa foto vediamo il nostro amico Bruno
ripreso presso il
Centro di Accoglienza Ernesto Balducci

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Dopo la Messa, distratti dal panorama e costantemente dominati dall'imponenza del Quarnan
su cui si intravede chiaramente la bianca chiesetta del Redentore...


....il gruppo di amici si è riunito e con don Dino che faceva da battistrada ci siamo ci siamo incamminati
lungo una strada, che possiamo tranquillamente definire "La strada del bosco"...


...giungendo in una conca dove sorge un nuovo agriturismo
 vigilato da uno splendido esemplare canino...


...dove si gode di uno splendido panorama... sempre all'ombra del Quarnan...


...e gustato una serie cibi di produzione ed allevamento locali...

...avendo  regolarmente pagato le portate, siamo anche liberi di dare visibilità al...
 Agriturismo al Tulin

 

Monte Quarnan (mt 1.372). Chiesetta del Redentore

Il monte Cuarnan, che appartiene alla catena delle Prealpi Giulie, è una larga piramide erbosa dalla quale lo sguardo può spaziare sull’intero Friuli.

La Cristianità voleva celebrare l’inizio del XX° secolo della Redenzione, innalzando 20 croci sui punti più alti d’Italia. Il Cappellano di Montenars, Don Franceso Badini, ebbe l’idea di collocare il segno della Redenzione sulla cima del monte Cuarnan che sovrasta il paese a 1372 metri. La popolazione accolse con entusiasmo la sfida e volle fare di più. Anziché una Croce in ferro, una chiesetta monumento sormontata dalla croce. Anima di tutto fu il cappellano Badini, protagoniste principali le donne che per mesi si alzarono alle due di notte ogni domenica per partecipare alla Santa Messa e poi arrampicarsi con il, loro carico sulla montagna. Nel settembre 1901 fu benedetta la prima pietra da Monsignor Francesco Isola, nativo di Montenars, Vescovo di Concordia, con predica in friulano. I lavori durarono un anno con oltre 7000 giornate lavorative. L’inaugurazione della chiesetta-monumento, presieduta dal Vescovo Isola, avvenne il 22 settembre 1902, alla presenza di oltre 8000 persone, convenute da tutto il Friuli. La chiesetta a Tronco di piramide quadrangolare con 5 metri di lato e 12 metri di altezza, sostenne la croce in ferro alta 5 metri. Nel 1964-65, si procedette ad una ampia riparazione, a seguito di un fulmine che aveva danneggiato l’intera struttura, in quell’occasione Don Francesco Placereani, attorniato dai partecipanti celebrò la Messa in friulano autentica primizia. Il 6 maggio 1976 anche la Chiesetta del Caurnan fu distrutta dal terremoto che seminò di morte e di rovine questo cuore del Friuli. Si decise di ricostruirla con la solidarietà dei volontari, perché quel simbolo che aveva aperto il secolo ed accompagnato i giorni lieti e tristi della gente, segnasse l’inizio del nuovo secolo e millennio, come segno di speranza nella forza misteriosa dell’amore e del dolore. Nell’anno 1982 il parroco Don Bruno Buzzulini, Lindo Isola e Gianalberti Seravalli, si attivarono per costruire legalmente "il comitato della ricostruzione della Chiesetta-Monumento al Redentore". Al Comitato aderirono persone di Montenars, Artegna e Gemona del Friuli. L’impegno di tutti fu pari alle difficoltà da superare: sistemazione delle macerie del vecchio monumento e recupero delle pietre da riproporre nel nuovo, studio geologico dell’area e progettazione dell’opera. La realizzazione della stessa impiegò oltre 500 volontari, unitamente ai mezzi tecnici e di trasporto messi a disposizione da enti privati e pubblici, dal Comando Alpini di Gemona del Friuli, e dal Comando Ale-Rigel di Casarsa della Delizia. L’inaugurazione della Chiesetta ricostruita, avvenne il 22 settembre 1985 con la partecipazione dell’Arcivescovo, Monsignor Alfredo Battisti, di numerose Autorità civili e militari e di oltre 3000 fedeli convenuti da numerose località vicine e lontane. E’ tradizione festeggiare il Redentore la terza Domenica di settembre con la celebrazione della Santa Messa a cura del Parroco di Montenars. (Dalla Parrocchia di Montenars)