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Chiesa di Santo Spirito in Udine, 8 Febbraio 2009
Messa in latino
accompagnata dal Coro "Vôs di Muzane"
di
Muzzana del Turgnano


La chiesa udinese di Santo Spirito


L'interno della Chiesa di S. Elisabetta (vulgo S. Spirito) di Via Crispi in Udine
dove si celebra la Messa latina antica, la seconda e quarta domenica del mese alle 11



 INTRODUZIONE

La liturgia del giorno era accompagnata dal Coro "Vôs di Muzane"
di
Muzzana del Turgnano  (non visibile perchè disposto dietro l'altar maggiore),
diretta da Luigi Moratti e Micaela del Giulio all'organo, con musiche di Oreste Rosso



 CANTO D'INIZIO

...liturgia in latino officiata da don Nello Marcuzzi,
voce potente e ben intonata sebbene abbia superato i 90...


 ESTRATTO DALLA SEQUENZA AL VANGELO



 OMELIA



 AGNUS DEI



 BENEDIZIONE

...chiusura con "Suspîr da l'anime" di Oreste Rosso...

     Ho seguito con una certa emozione a questa cerimonia in latino nell'antico rito romano e con il sacerdote che rivolge la schiena ai fedeli, perchè mi ha ricordato i tempi quando anch'io ero chierichetto e a turno servivo Messa nella chiesetta di Leproso. Il messale che dalla parte sinistra dell'altare deve essere portato alla parte destra, scendendo risalendo i gradini  dopo il dovuto inchino verso il tabernacolo, era uno dei punti più difficoltosi per un ragazzino gracile com'ero a quei tempi. L'alzo per due volte della stola posteriore all'elevazione e tutti i gesti che il vecchio cerimoniale prescriveva, li avevo condivisi con amici chierichetti e sacerdoti ormai scomparsi da tanti anni.  Stranamente però queste considerazioni non mi coinvolgono più di tanto, pur consapevole di aver superato i 72 e recentemente dato l'ultimo saluto a due cari amici che avevano poco più di 60 anni... Credo che il segreto della mia "giovinezza nello spirito" sia dovuto al mio impegno sul territorio, a contatto con la gente e con tanti giovani...  Ieri però la mia presunzione ha subito un duro colpo... Mentre al telefono stavo spiegando ad un signore chi io fossi, mi sono sentito rispondere... ah si...si... lei è quel vecchietto che faceva le foto...! Sono rimasto molto male tanto che non mi sono ancora ripreso...
 

In vigore dal 14 settembre in via ordinaria e senza richiesta al vescovo
Tratto da:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/07_Luglio/07/papa_messa_latino.html

     CITTÀ DEL VATICANO - Ratzinger liberalizza la messa in latino. Bendetto XVI ha infatti pubblicato il motu proprio «Summarum Pontificum» che permette l'uso della messa in latino secondo il rito anteriore alla riforma liturgica, in via ordinaria e senza richiesta al vescovo. Il documento entra in vigore il prossimo 14 settembre. Il rito antico è permesso, non imposto, e la liturgia ordinaria della Chiesa resta quella conciliare. Ai vescovi resta il controllo sull'applicazione delle norme e fra tre anni dovranno riferire al Papa su eventuali difficoltà. «È infondato il timore» che con la liberalizzazione della messa in latino anteriore al 1970 «venga messa in dubbio» la «riforma liturgica» o la «autorità del Concilio». Lo spiega il Papa nella lettera ai vescovi con la quale accompagna il motu proprio sulla messa in latino. Il rito antico, precisa, «non fu mai giuridicamente abolito» e «in linea di principio restò sempre permesso».
     «PER CONCILIARE» - Il Papa ha deciso il motu proprio che liberalizza la messa in latino spinto dalla «ragione positiva» di «giungere a una riconciliazione interna nel seno della Chiesa». Nelle «divisioni del passato» non sempre, osserva, «i responsabili della Chiesa» hanno «fatto il sufficiente per conservare o conquistare l'unità». Lo afferma nella lettera con cui presenta il motu proprio ai vescovi di tutto il mondo. La liberalizzazione della messa in latino secondo l'antico rito di San Pio V non è destinata a provocare spaccature nella Chiesa, in quanto presuppone «una certa misura di formazione liturgica e un accesso alla lingua latina; sia l'una che l'altra non si trovano tanto di frequente» afferma Benedetto XVI nella lettera a tutti i vescovi del mondo nella quale spiega le ragioni che lo hanno indotto a liberalizzare la messa in latino secondo l'antico rito.
     DUE FORME Il motu proprio voluto da Benedetto XVI stabilisce che la messa potrà essere celebrata in due forme: ordinaria, che segue la riforma liturgica di Paolo VI del '70, che può essere usata sempre e dappertutto, in latino e nelle diverse edizioni volgari; straordinaria, che viene celebrata secondo i libri liturgici editi da Giovanni XXIII nel '62, sempre in latino. Se finora serviva un «indulto» del vescovo per autorizzare la forma straordinaria, dal 14 settembre - data in cui entrerà in vigore il motu proprio - il parroco potrà autorizzare la messa; resterà ai vescovi il compito di vigilare sull'applicazione, di segnalare eventuali difficoltà alla commissione vaticana «Ecclesia Dei» e, tra tre anni, di fare rapporto alla Santa Sede sull'applicazione di queste norme. Il parroco che lo riterrà necessario potrà organizzare una «parrocchia personale» per le messe con rito straordinario, se ci sia un numero consistente di fedeli che lo desiderino. «Nelle parrocchie in cui esiste stabilmente un gruppo di fedeli aderenti alla precedente tradizione liturgica, il parroco accolga volentieri le loro richieste per la celebrazione della Santa Messa secondo il rito del Messale Romano edito nel 1962», si afferma nell'articolo 5 del motu proprio di Benedetto XVI che liberalizza la messa secondo il rituale di San Pio V diffuso oggi dalla Sala stampa vaticana.
     COMPIACIUTI I LEFEBVRIANI - Compiacimento e «viva gratitudine», senza però trascurare «le difficoltà che ancora sussistono». Così i seguaci dell'arcivescovo Marcel Lefebvre accolgono il motu proprio «Summorum Pontificum» con cui Benedetto XVI ha ristabilito nei suoi diritti la messa tridentina. Primo fra i nodi da sciogliere nel rapporto tra Roma e la Fraternità sacerdotale San Pio X la scomunica nei confronti di vescovi lefebvriani, il cui ritiro è considerata condizione essenziale.


(foto a risoluzione di stampa)

     Il coro "Vôs di Muzane" è sorto nel 1980 per aggregazione spontanea di persone amanti della musica e del canto corale in particolare, attualmente è composto da circa trenta persone di varia età ed è diretto dal maestro Luigi Moratti.
     Lo scopo del gruppo, oltre quello di accomunare persone con gli stessi interessi, è quello di offrire a quanti lo vogliano apprezzare un repertorio musicale assai vasto, che spazia dalle più tradizionali villotte friulane al canto gregoriano, al polifonico sacro e profano, ai canti popolari di altre Nazioni. Ed è per rispettare questo intento che il coro organizza annualmente una rassegna corale che si tiene in primavera con la partecipazione di altri gruppi corali che provengono non solo dal Friuli, ma da altre regioni e talvolta anche dall'estero dandoci così l'occasione di scoprire altre realtà e favorendo uno scambio culturale.
     Oltre alla suddetta rassegna all'inizio dell'anno tiene il Concerto di Capodanno a cui è abbinata una tradizionale lotteria, è un altro momento che tiene unita la nostra comunità in un pomeriggio festoso e spensierato.
 

Chiesa di Santo Spirito in Udine, 8 Febbraio 2009
Messa in latino
accompagnata dal Coro "Vôs di Muzane"
di
Muzzana del Turgnano
 

01 1.24 Presentazione
02 2.54 Canto d'inizio
03 2.29 Kyrie
04 0.54 Canto
05 5.20 Sequenza al Vangelo
06 8.39 Omelia di don Nello Marcuzzi
07 6.13 Credo
08 1.44 Canto
09 3.33 Canto
10 1.11 Canto
11 1.09 Pater noster
12 1.48 Agnus Dei
13 2.16 Canto
14 1.59 Preghiera allo Spirito Santo
15 0.56 Ite Missa est
16 2.21 Suspîr da l'anime