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Duino-Aurisina (TS), 4 Febbraio 2007

CAP: 34011  -  Abitanti: 8813
Altitudine (s.l.m.) : m. 33  -  Superficie : Kmq. 45,17

Duino-Aurisina (TS) www.turismo.fvg.it
Situato alle porte di Trieste e affacciato su uno dei tratti di costa più belli di tutto l'alto Adriatico, Duino ospita siti archeologici di grande interesse quali il comprensorio del Timavo, i castellieri e le grotte preistoriche del Carso. Qui mare e Carso si uniscono per dar vita ad un tratto di costa unico per imponenza e caratteristiche naturalistiche e che trova la conclusione nella baia di Sistiana, l'antica Sixtilianum. L'antico borgo duinate doveva apparire come ideale punto di osservazione della costa, tanto che già i Romani vi costruirono torri di controllo. Il Castello, ricostruito dopo le distruzioni della prima guerra mondiale, appare oggi come un complesso di edifici di varie epoche raccolti attorno ad un cortile interno con loggiato, chiuso da due muraglioni di cinta bastionati e da uno splendido parco. Illustri personaggi furono ospiti al Castello; si narra che lo stesso Dante vi abbia soggiornato; qui compose le "Elegie duinesi", Reiner Maria Rilke. A quest'ultimo è dedicato lo splendido sentiero che dal Castello porta alla baia di Sistiana. La più antica chiesa del comune di Duino è San Giovanni in Tuba. Il complesso sorge a breve distanza dalle "bocche del Timavo", luogo indicato in un antico documento cartografico (Tabula Peutingeriana) quale "Lacus Timavi". Secondo Virgilio, sarebbero qui approdati gli Argonauti di Giasone con il vello d'oro ed i compagni di Enea in fuga da Troia. L'attuale edificio, ristrutturato nel primo dopoguerra a causa dei gravi danni bellici, era stato eretto in stile gotico dai signori del luogo, i Walsee, circa nel 1483.



 CAMPANE


 L'interno della chiesetta di Santo Spirito, nei pressi del Castello di Duino


...la nicchia laterale...


         
 CANTI



 CANTO


         
 CORO DI BAMBINI E CANTO FINALE


Arte e cultura: DUINO-AURISINA (TS)
www.comune.duino-aurisina.ts.it     

     A Duino, su un promontorio dalle bianche rocce a picco sul mare, si scorgono i resti - consunti dal vento e dalla salsedine - del vecchio Castello (secolo XI) distrutto dai Turchi nel XV secolo. Su uno sperone poco discosto sorge il Castello nuovo, un tempo possesso patriarcale, poi veneziano, in seguito splendida dimora dei principi di Torre e Tasso. Costruzione solida, in parte eretta su antiche mura romane (rimane ancora una torre quadrata che si vuole dell'età di Diocleziano), risale probabilmente al XIV secolo (è menzionato già nel 1363) e fu più volte modificato e restaurato: conservava, prima della recente messa all'asta del ricco patrimonio artistico, iscrizioni romane, oggetti d'arte, una ricca collezione di quadri. Si ricordano, tra gli ospiti illustri, anche Dante e Rilke. Dal 1982 la foresteria è sede del prestigioso "Collegio del Mondo Unito".
     La Chiesetta del castello, intitolata allo Spirito Santo, risale al secolo XVI; ha un fonte battesimale del 1555 ed una pala con l'Assunzione della Vergine sulla parete sinistra, opera discreta di scuola veneta (1604).
     La più antica chiesa del comune è la Chiesa di S. Giovanni in Tuba alle sorgenti del Timavo, semidistrutta dalla guerra del 191518 e in seguito restaurata, che nella parte gotica, cioè l'abside (poligonale, a nove lati, con robusti contrafforti a spioventi e con cinque finestre a doppia lancetta trilobata e a rosoncino serpeggiante, pregevole esempio di architettura di tipo nordico, fors'anche slavo) fu innalzata dai Signori del luogo, i Walsee, circa nel 1483. All'interno, oltre a un piccolo lapidario con calchi di iscrizioni scoperte in loco e riguardanti, tra l'altro, il fiume Timavo, nel presbiterio si conserva un pavimento musivo (a tessitura di ottagoni e quadrati simile a quelli di Grado ed Aquileia) che fa parte dell'antica basilica paleocristiana (secolo V) sopra la quale fu costruita prima una chiesa nel XII secolo e poi quella attuale.
     Presso le bocche del Timavo, che furono com'è noto cantate da Virgilio, Monumento ai Lupi di Toscana (a ricordo della fulminea avanzata che, durante la prima guerra mondiale, li portò vicini alla città di Trieste) progettato dall'architetto Guido Cirilli ed inaugurato nel 1923 e Chiesa di S. Giovanni Nuovo costruita e consacrata nel 1932, su progetto dell'architetto Angelo Mazzoni, secondo i dettami dello stile storico: all'interno, decorazione monocroma di Augusto Cernigoj su muro (Battesimo di Cristo, Gesù benedicente, Crocifissione) e nei sottarchi; gruppi statuari in pietra di Aurisina raffiguranti la Pietà (scultore S. Scheriani) e la Madonna con Bambino.
     Ad Aurisina, Chiesa di S. Rocco (1795) con statua del Santo titolare in facciata; all'interno affreschi di gusto settecentesco del pittore F. Furlanis (1924): nella volta del coro, Trinità; nelle lunette, Cena di Gesù e i Ss. Pietro, Paolo, Lucia, Antonio da Padova, Stanislao ed Educazione della Vergine; nella navata S. Rocco che protegge il paese di Aurisina nel riquadro maggiore, Madonna e S. Giuseppe in quelli più piccoli, Evangelisti nei pennacchi e S. Cecilia e Re Davide in controfacciata. Altare maggiore barocco di piccola dimensione.
     Nel territorio comunale, da ricordare anche la Chiesa di S. Maria Maddalena a Slivia, con statuetta di S. Biagio in facciata ed altra migliore all'interno (S. Giovanni Nepomuceno?, secolo XVIII), addossata sul retro dell'altar maggiore barocco. Nel coro, affreschi ora quasi illeggibili con scene della Passione di Cristo (secolo XX). Apoca distanza dal paese, interessanti castellieri: il più importante è quello denominato "E. Marchesetti" su una collina alta duecento metri: materiali ivi ritrovati vanno dal Bronzo mediorecente fino all'Età del Ferro.

 Informazioni tratte da: 
 GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 
(
a cura di Giuseppe Bergamini )
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia