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Polcenigo (PN), 4 Dicembre 2005

      POLCENIGO - Storia e Descrizione www.turismo.fvg.it
    POLCENIGO (Pn km 17, a m 40 s.l.m.) Ab. 3126 - cap 33070 - pref. tel. 0434
Il comune di Polcenigo comprende le frazioni COLTURA, MEZZOMONTE, SAN GOVANNI e le località GORGAZZO, RANGE, SANTISSIMA.
     Il Comune è di rilevante interesse turistico per un concorso di elementi storici, artistici, naturali, di ospitalità e di ristorazione, alcuni dei quali eccezionali. Appuntamento tipicamente polcenighese è quello tricentenario della sagra del sést, cioè dei cesti e, più in generale, del vimine, del giunco e della rafia, la prima domenica di settembre.
Informazioni: Comunità Pedemontana Livenza - piazza Plebiscito, 2 - 33070 Polcenigo (Pn)
Tel. 0434.748788
www.comune.polcenigo.pn.it



 CAMPANE


 ...interno della parrocchiale...


           
 CANTI


 ...durante la liturgia eucarisitica...

...su e giù per Polcenigo e dintorni...


     POLCENIGO - Arte e Cultura
     Situata su un pianoro sopra il paese, la Parrocchiale di Polcenigo, S. Giacomo, era in origine la chiesa di un convento, già esistente nel XIII secolo, che ospitava frati minori dell'ordine di S. Francesco. Soppresso nel 1769 dalla Repubblica Veneta ed abbandonato nel 1772, del convento rimane ancora l'armonioso chiostro con arcate a tutto sesto, soffitti a cassettoni dipinti nelle stanze, la sala capitolare con venticinque metope quattrocentesche, mobili intarsiati: nel chiostro, una bella immagine della Pietà in scultura, proveniente da un capitello campestre.
     L'annessa chiesa di S. Giacomo ha portale cinquecentesco con bassorilievi raffiguranti il Leone di S. Marco e S. Giacomo che tiene in mano il modellino della chiesa entro tondi a metà degli stipiti. L'interno, ad unica slanciata navata, con nicchie laterali affiancate da semicolonne, è di gradevole armonia neoclassica. Vi si conservano un affresco trecentesco, proveniente da un capitello in paese, con la raffigurazione della Madonna con Bambino: opera della metà del secolo, richiama la maniera di Vitale da Bologna; un altro riquadro a fresco del XIV secolo con figure di Santi; una pala di Egidio Dall'Oglio (17051784), pittore di Cison di Valmarino, con la Natività della Vergine; una affollatissima pala con Cristo in Gloria, la Madonna e Santi attribuita a Francesco da Milano (secolo XVI). Pregevoli gli stalli lignei settecenteschi.
     Polcenigo è dominata dell'imponente costruzione del Castello, sul colle, opera purtroppo ridotta quasi allo stato di rudere ma di pregevolissima architettura: ideatore ne fu il veneziano Matteo Lucchesi (17051776) che riuscì a sposare l'arditezza delle soluzioni tecniche con l'elaborazione in senso neoclassico di elementi specifici della tradizione tardo barocca. Oggi resta purtroppo quasi solo la monumentale, scenografica e malferma facciata; è crollata l'adiacente cappella di S. Pietro, scomparsi il salone da ballo, i caminetti, la doppia scalinata di 366 gradini che scendeva fino al borgo.
     In Polcenigo, alcuni palazzi prestigiosi: tra essi il settecentesco Palazzo Fullini dall'insolita mole, con cinque archi a bugne nel porticato e due trifore con poggiolo e colonnine; conserva all'interno splendidi stucchi di ignoto veneto del XVIII secolo, con Scene d'Arcadia, nelle pareti e nei sovrapporta.
     A Coltura, nella Parrocchiale, malandata tela (1625) di Tiziano Vecellio detto il Tizianello, con la Trinità e i Ss. Lorenzo e Stefano. Nei pressi delle sorgenti del Livenza, sorge la Chiesa della Santissima Trinità, dalle origini antichissime (anche se la costruzione attuale è soprattutto cinquecentesca). Ampio porticato ad archi, interno ad aula con grande altare ligneo intagliato e dipinto del XVII secolo, della bottega dei Ghirlanduzzi, entro il quale è posta un'ancona lignea di Domenico da Tolmezzo, parte in scultura (Trinità), parte in pittura (figure di Angeli): è anzi uno dei rarissimi esempi di pittura del grande intagliatore friulano. Porta sul basamento la data 1496 e sulla parete la firma dell'artista ("OPERA DE DOMENIGO DE TOLMEZO") accompagnata dalla scritta: "QUESTA OPERA FO FATTA SOTTO LA CAMERARIA DE SALVADOR DE NICULUS DE LA BLANTIA DI CULTURA". Nella chiesa, una tela che è stata malamente attribuita al feltrino Lorenzo Luzzo (14841511), rappresenta la Madonna con il Bambino in gloria con S. Barbara ed i Ss. Pietro e Paolo; un dipinto di pittore palmesco vicino a Matteo Ingoli raffigurante la Vergine in gloria tra i Santi Antonio abate, Francesco e Mauro e il donatore (inizio secolo XVII), otto monocromi su tela e tavola nel tergale dell'altar maggiore, con Scene della Passione e figure di Santi, dipinti per lo più di tono minore eseguiti tra il 1742 ed il 1769. Nella sagrestia, affreschi seicenteschi di modesta qualità (Sacrificio di Isacco, Predica del Battista, Stigmate di S. Francesco, S. Girolamo nel suo studio, S. Maria Maddalena penitente).
     A San Giovanni di Polcenigo, tele di Sebastiano Valvasori di Sacile (Martirio di S. Bartolomeo con S. Giuseppe in gloria, 1804) e di Egidio Dall'Oglio (Madonna con Bambino e Giovanni fra S. Floriano, S. Bartolomeo e S. Antonio abate, secolo XVIII) nella Parrocchiale, ed affreschi medioevali nell'amena Chiesetta di S. Floriano: nel semicatino absidale Cristo in mandorla benedicente e i quattro Evangelisti; nel coro le figure degli Apostoli, nel sottarco S. Giovanni Battista a sinistra e S. Floriano a destra; autore dovrebbe essere un maestro attento agli esiti della pittura friulana del XIVXV secolo. Nell'arco trionfale, mutili episodi della vita di S. Orsola (S. Orsola e le Vergini, Invio degli ambasciatori al re d'Inghilterra), Incoronazione della Vergine, Annunciata ed Angelo.
     Nella Chiesa curaziale di Mezzomonte, bell'altare a foggia di tabernacolo eucaristico in marmi policromi, con angeli in altorilievo vicini ai modi di Tommaso da Lugano (fine secolo XVI). Contiene una pala di Giovanni Battista Tosolini, tricesimano, con Madonna con Bambino e i Santi Antonio da Padova e Antonio abate (1788).
     Nella sala superiore del vecchio teatro di Polcenigo, dal 1998 è allogato il Museo dell'Arte Cucinaria in Altolivenza, istituito con lo scopo di documentare l'antica arte di far cucina. Vi sono esposti menù, fotografie d'epoca, diplomi, ricette particolari, attrezzi di cucina, autografi, legati all'attività dei ben noti cuochi altoliventini.

Informazioni tratte da: 
GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 
(
a cura di Giuseppe Bergamini )
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org