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Romans D'Isonzo, 25 Maggio 2003

ROMANS D'ISONZO (Go)
23 metri s.l.m. - 15,36 km² - 3.328 abitanti circa - C.a.p.: 34076

Frazioni/Località: Fratta – Versa
Informazioni turistiche: Pro Loco Romans d'Isonzo, v. Raccogliamo
Biblioteche: Biblioteca Comunale, v. Roma 6, tel. 0481-90555 (apre tutti i pomeriggi)


CAMPANE

 Immagini e suoni, prima e durante la Messa

CANTI

Principali monumenti e opere d'arte
Chiesa parrocchiale: edificio di una certa imponenza, costruito tra il 1699 ed il 1716, semplice nelle forme, sviluppato in altezza secondo uno schema comune alle chiese del goriziano: facciata tripartita da quattro allungate paraste e timpanata. Bel portale sormontato da una statuina d'angelo (1710) e da una Madonna con Bambino di buona fattura; massiccio campanile secentesco, con cupola a cipolla, in cui è murata una statua della Madonna con Bambino, eseguita da Antonio da Venezia nel 1467, proveniente dalla vecchia Chiesa. All'interno decorazione a fresco nel coro dell'udinese Lorenzo Bianchini (1876), autore anche dell'affresco con il Battesimo di Cristo e della Via Crucis. Le decorazioni a chiaroscuro nelle lunette sopra il cornicione nella navata sono opera di Giulio Justulin (1904: episodi della Vita della Vergine). Scenografico altare maggiore in marmi policromi, barocco (1719), forse di Paolino Zuliani; con elaborato ciborio e quattro statue (tra cui l'elegante Annunciazione memore del lavoro del Torretti nel Duomo di Udine); notevole interesse artistico rivestono gli altri quattro altari, settecenteschi.

 Nel coro, pala raffigurante la Madonna con Bambino tra i Ss. Nicolo, Caterina, Giorgio e Martino, tempera su tavola di pittore udinese del 1530 circa; nella navata, pregevoli pale d'altare del XVIII secolo, tra cui quella raffigurante la Madonna del Rosario (1714) e quella con i Ss. Nicolo, Antonio abate e Floriano, attribuita all'udinese Francesco Pavona, seguace della cipriosa pittura di Rosalba Carriera. In sagrestia un dipinto (S. Valentino in trono tra i Ss. Simone, Osvaldo e Giovanni Nepomuceno) firmato dal goriziano Antonio Paroli nel 1737.

Nella frazione di Fratta, bella Chiesetta del XV secolo con alto campanile a vela sul muro di facciata; all'interno, una tela di Antonio Paroli nell'altare destro (ca. 1735, i Ss. Pietro, Paolo, Carlo e Ignazio} e notevoli brani di un antico ciclo di affreschi con storie, non tutte leggibili, dell'Antico Testamento e della Passione di Cristo: databili alla seconda metà del XV secolo, propongono soluzioni formali (Lavanda dei piedi, Salita al Calvario) che li fanno ritenere opera di un pittore itinerante, educato forse alla scuola di Villaco, che si ispirò a stampe quattrocentesche.

Ancora da ricordare, l'arco trionfale a tutto sesto ornato con stucchi dovuti con ogni probabilità a Giovanni Pacassi, l'altar maggiore secentesco (1678) contenente una pala sulla quale è raffigurato il Martirio di S. Stefano (1723) ed una Madonna con Bambino in legno dipinto, piuttosto composta e paciosa, che può essere ragionevolmente datata alla seconda metà del Cinquecento e collocata in quel tipo di sculture che si credono di Francesco Floreani o della sua scuola.

Nella Chiesa parrocchiale della frazione di Versa, l'altar maggiore del 1685 ha un pa-liotto in marmi policromi ed un delizioso tabernacolo a tempietto di finissima fattura, in due nicchie del quale sono inserite le statuine dei Ss Pietro e Paolo; le statue laterali di S. Marea e S. Giuseppe, in legno, sono opera del 1903 di un Martiner di Ortisei. Al XVII secolo appartengono le due pale con i Ss. Andrea, Urbano e Vincenzo, già nell'altare, e della Crocifissione (1692), attribuita a maestro austriaco.

L'affresco del soffitto è di Clemente Dei neri (1930) e raffigura l'Assunzione della Vergine. La Chiesetta della Madonna Lauretana (vulgo S. Rocco) è un piccolo gioiello d'arte per gli elaborati stucchi dell'arco trionfale e del presbiterio e di altre parti della chiesetta, attribuiti a Giovanni Pacassi (1682). Il complesso altar maggiore (1736), attribuibile a qualche scultore goriziano, ha forma inusuale: nel paliotto, deliziosa immagine in bassorilievo della Madonna di Loreto.

Tra gli edifici civili, va ricordata la Villa del Torre e una bella casa settecentesca in via S. Martino.

 Informazioni tratte da: 
 GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 
 
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org